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Dopo dieci giorni di lotta in ospedale, Mohamed Qarassi, un bracciante di 32 anni, ha perso la vita. Investito mentre tornava a casa in bicicletta dopo una giornata di lavoro nei campi della piana del Sele, la sua morte è diventata un grido d’allarme per la CGIL.

Questa tragedia segue di pochi giorni la morte di Parampreet Singh, un lavoratore indiano di 26 anni, folgorato da una scarica elettrica mentre manovrava un mezzo agricolo. La CGIL ha denunciato queste morti come “morti bianche”, ribadendo la necessità di maggiori misure di sicurezza sul lavoro.
Il Segretario Confederale Cgil Salerno, Maria Sueva Manzione, ha espresso indignazione per la situazione, evidenziando la pericolosità delle strade nella piana del Sele. Le strade, non sufficientemente illuminate e sicure, rappresentano un pericolo non solo per gli automobilisti ma anche per ciclisti e pedoni.
Questa ennesima tragedia ha scosso le coscienze, portando alla luce le difficoltà e le condizioni precarie in cui vivono i migranti, soprattutto i braccianti agricoli. La politica cittadina e provinciale è stata sollecitata a intervenire per garantire maggiori misure di sicurezza sul lavoro e proteggere i lavoratori vulnerabili.
Questa morte, come molte altre, rimarrà impressa nella memoria collettiva, evidenziando la necessità di combattere l’invisibilità e l’esclusione sociale dei lavoratori migranti.

Redazione

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