Durante la sua recente apparizione televisiva a “Dritto e rovescio” su Rete 4, il Premier Giorgia Meloni ha affrontato il tema spinoso e delicato delle baby-gang, collegandolo direttamente a un tragico episodio che ha scosso la comunità di Napoli.
La discussione ha fatto riferimento al caso di un giovane musicista napoletano, tragicamente noto con il nome di Giogiò, ucciso in un contesto di violenza urbana legata a un semplice parcheggio di motorino. La premier ha sfidato la retorica opposta con un’appassionata difesa delle misure introdotte dal governo nel decreto Caivano, mirate a contrastare il fenomeno delle baby-gang, enfatizzando il dolore e la perdita subita dalla madre di Giogiò.
Meloni ha chiarito il punto di vista del suo governo sulla necessità di adottare misure severe contro le baby-gang, sottolineando come la tragedia del giovane musicista evidenzi l’urgenza di affrontare con determinazione e rigore le radici e le manifestazioni di questa forma di criminalità giovanile. Il riferimento alla madre di Giogiò serve a ricordare le conseguenze umane devastanti di tali atti di violenza e l’importanza di garantire sicurezza e giustizia per le vittime e le loro famiglie.
Il caso citato dalla Meloni non solo riflette la complessità della questione delle baby-gang, ma sottolinea anche la sfida che il governo si trova ad affrontare nel bilanciare le misure repressive con la necessità di interventi sociali ed educativi che prevengano l’insorgere di simili dinamiche di violenza. La premier invita, quindi, a un’analisi profonda e a una discussione aperta su come affrontare il problema, respingendo le semplificazioni e le polarizzazioni che spesso caratterizzano il dibattito pubblico su questi temi.
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