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La tragica scomparsa di un bambino di 4 anni a Mugnano, vicino a Napoli, rappresenta un momento di profondo dolore per la comunità e solleva questioni importanti sulla sicurezza dei minori e sull’efficienza dei servizi di emergenza.

Il piccolo Raffaele è morto soffocato dopo aver ingerito un tubicino di plastica, un incidente che ha portato a un arresto cardiaco prima ancora che l’ambulanza potesse arrivare e fornire l’assistenza necessaria. Nonostante il disperato tentativo di soccorso da parte del nonno e l’intervento immediato del 118, il bambino è spirato all’arrivo all’ospedale San Giuliano di Giugliano.
La Procura di Napoli Nord ha avviato un’inchiesta per fare luce sulle circostanze della tragedia, indagando su presunti ritardi nei soccorsi e sulla catena di eventi che ha portato alla morte del bambino. Le indagini, affidate ai carabinieri della compagnia di Marano, includeranno l’ascolto dell’autista del mezzo di soccorso e l’analisi di un possibile guasto all’auto medica di supporto all’ambulanza, fattore che potrebbe aver contribuito a un ritardo nell’intervento.
In questo momento di lutto, la comunità di Mugnano si è unita nel dolore, dichiarando una giornata di lutto cittadino con le bandiere a mezz’asta. Il sindaco Luigi Sarnataro ha espressamente manifestato la vicinanza dell’intera comunità alle famiglie colpite da questa perdita straziante. La scomparsa di Raffaele non solo lascia un vuoto incolmabile nella vita dei suoi cari, ma sollecita anche una riflessione collettiva sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione degli incidenti domestici che coinvolgono i bambini e sulla rapidità e l’efficacia delle risposte in situazioni di emergenza.

Redazione

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