“La mafia è violenza ma, anzitutto, viltà. I mafiosi non hanno nessun senso dell’onore né coraggio.
Si presentano forti con i deboli. Uccidono persone disarmate, organizzano attentati indiscriminati, non si fermano davanti a donne e a bambini. Si nascondono nell’oscurità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Casal di Principe.
Sergio Mattarella è arrivato all’istituto Guido Carli di Casal di Principe (Caserta), accolto dai ragazzi della scuola e di due istituti comprensivi della città con le bandierine tricolori; all’interno è stato intonato l’inno nazionale. Mattarella ha già visitato il cimitero di Casal di Principe dove ha incontrato alla cappella della famiglia Diana, gli stretti congiunti del sacerdote ucciso dalla camorra, in particolare i fratelli Emilio e Marisa e consorti e figli; c’era pure Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto don Diana. A Casal di Principe, un tempo roccaforte dei Casalesi, lo aspettavano tutti. Il sindaco che ha trasformato il volto della città, i familiari delle vittime, i ragazzi, stufi di continuare a sentire il nome della loro terra associato alla camorra e che ringraziano il presidente della Repubblica perchè la sua visita di oggi è un “incoraggiamento a proseguire nel cammino di riscatto, in cui ormai da anni ci siamo inoltrati”.
Sergio Mattarella sarà a Casal di Principe per rendere omaggio alla figura di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dal clan dei Casalesi il 19 marzo di 29 anni fa, sui luoghi simbolo della memoria legata al prete: dalla tomba in cui è sepolto alla chiesa in cui fu ucciso poco prima di celebrare messa, alla scuola, che don Diana riteneva fondamentale per togliere i ragazzi dalla strada e allontanarli dalla criminalità organizzata.
Nel primo giorno di primavera in cui si commemorano tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata, la visita di Mattarella sarà serrata ma “densa di un significato profondo.
C’è enorme orgoglio perché sappiamo il prezzo che Casal di Principe ha pagato in passato e il sacrificio fatto per provare a cambiare le cose, ed oggi la situazione è molto diversa, la camorra non comanda più”, dice emozionato Renato Natale, sindaco di Casal di Principe la cui parabola si intreccia con quella di Don Diana. Natale era sindaco quando fu ucciso il prete, ma era sgradito al clan che allora decideva primi cittadini, consiglieri e assessori, così fu mandato a casa dalla sua stessa maggioranza e la camorra gli fece trovare il letame davanti casa. È poi tornato a guidare il Comune nel 2014, protagonista della rinascita civile di Casal di Principe, ed oggi è al secondo mandato.
Oggi è però anche il giorno delle vittime innocenti della camorra. I familiari di don Diana, insieme al testimone oculare del delitto Augusto Di Meo, incontreranno Mattarella alla tomba di don Peppe, in quella che sarà la prima tappa della visita (ore 10.30), e in cui si confronteranno due drammatiche esperienze come quella di don Diana e dello stesso capo dello Stato, che ha perso il fratello Piersanti nel 1980 per mano di Cosa Nostra. Tra i familiari di don Diana c’è anche Iole, nipote del prete, tra i fondatori del gruppo scout Casal di Principe I, creato qualche mese fa sulla orme di don Peppe – che era scout – e che ieri ha celebrato la promessa dei capi. “Pur essendo nata nel 1995 – racconta Iole – zio Peppe ha segnato profondamente con il suo coraggio la vita mia, della mia famiglia e di Casal di Principe, e credo e spero anche un po’ dell’intera Italia, visto il riconoscimento più alto al sacrificio da lui sopportato con l’arrivo del Capo dello Stato Sergio Mattarella”.
Dal cimitero, Mattarella si sposterà (ore 10.50) nel vicino Istituto Tecnico Guido Carli per l’unico evento pubblico della visita; qui incontrerà gli studenti del Carli e degli istituti comprensivi di Casale “Spirito Santo” e “Don Diana”. Questi ultimi hanno scritto una lettera a Mattarella, dandogli del “tu” e ringraziandolo “come facciamo con i nostri nonni, ai quali siamo legati da sentimenti d’amore e di infinita gratitudine”.
Al Carli ci saranno Renato Natale con consiglieri e assessori, il presidente della Regione Vincenzo De Luca, quello della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca, il Procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo e il prefetto Giuseppe Castaldo, i familiari di cinque vittime innocenti della camorra, in particolare i congiunti delle tre insignite con la medaglia d’oro al valor civile, ovvero Domenico Noviello, Federico Del Prete e Salvatore Nuvoletta, e quelli di Antonio Petito e Antonio Di Bona.
ansa
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