La visita a Casal di Principe, in provincia di Caserta, il 21 marzo scorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per ricordare la figura di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra, “è stato ed è motivo di orgoglio”, che ha certificato il rilancio della cittadina dai decenni bui del predominio dei clan, ma ora è il momento, perché il rilancio sia non solo morale ma anche concreto e visibile, “che le amministrazioni pubbliche diano concretezza all’auspicio del Capo dello Stato, che ha richiamato la politica ad essere autorevole nel fornire le risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori, e le amministrazioni pubbliche ad essere rapide, specie ora che sono tanti progetti legati al Pnrr”. Dopo la grande gioia della visita di Mattarella, e le sollecitazioni rivolte dal Capo dello Stato alle istituzioni, il sindaco di Casal di Principe Renato Natale scrive una lettera allo stesso Mattarella e ai vertici delle istituzioni (Presidenza del Consiglio, vari ministri e Regione Campania) per richiamare l’attenzione sulle tante criticità che permangono a Casal di Principe, e che ne impediscono lo sviluppo, dalla carenza di risorse al Comune di uomini e mezzi, alle spese per la gestione dei beni confiscati alla camorra, dalle capacità produttive del territorio depauperate dalla camorra al degrado ambientale e alle bonifiche mai realizzate, per concludere con l’abusivismo edilizio, altro problema ereditato dal Comune dagli anni in cui la camorra comandava, per cui si costruiva ovunque in assenza di piani regolatori.
Dal 2014, anno in cui Natale è diventato sindaco (è al secondo mandato che scadrà nel 2024), nessuno di questi problemi è stato risolto, nonostante i suoi continui richiami alle istituzioni.
ansa
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