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‘Tempi Supplementari’ è un titolo che abbiamo mutuato dal calcio, metaforicamente è la ‘seconda possibilità’ che le persone debbono avere nella vita per correggere scelte sbagliate.

Spesso si è discusso sui ‘modelli negativi’ raccontati dal cinema e dalle fiction, noi vogliamo, invece, raccontare la bellezza e la cultura che possono cambiare le persone.

A fine aprile sarà nelle sale ma puntiamo soprattutto alle carceri e alle Università”. Così l’attore e regista Corrado Ardone, 50 anni e un’origine nel Rione napoletano della Sanità, spiega il messaggio del film, surreale, grottesco, drammatico, presentato nel The Space Cinema con il cast: oltre ad Ardone, Massimo Peluso, Simona Tammaro, Noemi Gherrero, Marzio Honorato quest’ultimo anche produttore con Germano Bellavia (Maxima Film) e la Angel MGP Production. Nel cast anche Gigio Morra, Alessandro Manna e Giuseppe Pirozzi. 

    Ambientato in un luogo e in un tempo ‘sospeso’ che richiama Napoli e la Campania ma che potrebbe essere riproposto ovunque, il film narra di Ciro e Tanino, due killer della camorra in attesa di istruzioni da parte del boss don Gennaro. Dovranno uccidere qualcuno, un lavoro come tanti. Si ritrovano in un paese completamente abbandonato (molte scene sono state girate nel borgo di Apice, nel Sannio, abbondato dopo un terremoto in fretta e furia e rimasto ‘cristallizzato’ nel tempo), senza avere memoria di come siano arrivati in quel luogo. I due personaggi si raccontano e lentamente si confessano in un lungo esame di coscienza, in attesa di istruzioni che non arriveranno.
In parallelo c’è una seconda storia costruita in flashback in cui si svela progressivamente la verità sui personaggi.
Scopriamo Simona, moglie di Ciro, il suo rapporto conflittuale con il marito, lo stesso don Gennaro, figura inquietante, che appare come il burattinaio dei protagonisti, o è una vittima? I protagonisti cominceranno un percorso che porterà a vivere i ‘tempi supplementari’, una seconda occasione. Il film ha ottenuto il riconoscimento ufficiale di Cinema d’essai ed è stato realizzato per la seconda campagna sul “Cinema Sociale” (la prima aveva come argomento il femminicidio), ponendo alla base della narrazione la povertà educativa e dei sentimenti; ha partecipato ed è iscritto a diversi festival cinematografici in Italia e all’estero: Francia, Lussemburgo, Stati Uniti. Aggiunge Ardone: “Non è un film sulla camorra, è un film sui sentimenti e insieme con la produzione abbiamo deciso di mostrarlo ovunque si possa insegnare a volersi bene e dire che la cultura è cibo per l’anima”. Spiega Marzio Honorato, uno dei volti di ‘Un posto al sole’: “E’ sempre più difficile fare cinema, ma continueremo a impegnarci per produrre film che risaltino la bellezza del nostro territorio, offrendo visibilità e lavoro ai talenti e alle maestranze. Certo, è realizzato con mezzi economici non ‘eccessivi’ perchè le produzioni indipendenti sono così, ma andiamo avanti”. Ma c’è realmente una seconda possibilità? “Sì, però bisogna pure andarle incontro, cercare di capire i passi falsi”. E Napoli consente di cambiare? ‘Poco’ afferma lapidario l’attore e produttore. La protagonista femminile è Simona Tammaro, 35 anni, napoletana di Ponticelli, proveniente dal teatro, alla sua prima esperienza cinematografica: “C’è sempre una seconda possibilità, per tutti. Ed è proprio questo il messaggio che vuole lanciare ‘Tempi Supplementari’, specie adesso che Napoli vive un momento particolare, alla ribalta non solo per il turismo ma per eventi di cronaca… Spero che il nostro lavoro possa essere visto da tanti giovani, soprattutto adolescenti per capire che non tutto quello che arriva subito e senza sacrifici è positivo”. Insomma un ‘film sincero, per tanti ma non per tutti’ come dice Ardone, che stimola tante emozioni e, aggiunge Massimo Peluso, conosciuto come attore comico e ora in veste drammatica, anch’egli proveniente da un quartiere difficile come Secondigliano: “Guardiamo alle cose belle che abbiamo a Napoli”.
ansa

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