Una grande rissa, tra naziskin e una banda di immigrati girata al porto di Napoli, in un capannone dalle pareti rosse e nere nei Magazzini Tirreni.
E’ una delle ultime scene a cui lavora Marco D’Amore, nel suo nuovo film da regista e coprotagonista (insieme a Toni Servillo), Caracas, che porterà sul grande schermo, dopo Nostalgia di Mario Martone, un altro grande romanzo di Ermanno Rea, Napoli Ferrovia (Feltrinelli).
Il film, prodotto da Picomedia, Mad Entertainment e Vision Distribution (anche distributore) è all’ultima settimana di riprese. “Da lettore e spettatore ho sempre amato i racconti con dentro la vita al di là delle definizioni” e Rea “con una semplicità calviniana è riuscito a rendere ciò che gli è accaduto nella vita l’humus della sua scrittura – spiega D’Amore all’ANSA -. Considero questo il mio vero banco di prova come regista”.
Nel film cambiano le dinamiche, le modalità d’incontro dei personaggi, ma abbiamo conservato quello che Rea di fulminante ci aveva regalato, le entità dei protagonisti, il suo viaggio intimo e privato oltre la storia”. La trama “ha come protagonisti un grande scrittore, Giordano Fonte (Toni Servillo) che dopo molti anni torna nella sua città Napoli, della quale compie un percorso di riscoperta – spiega il regista -. La sua ‘guida turistica’, in una Napoli aperta e multietnica è Caracas (D’Amore), un uomo di estrema destra che sta per convertirsi all’islamismo”. Il film riporta insieme sul set l’interprete di Gomorra – La serie e Toni Servillo, a lungo suo capocomico, regista in palcoscenico e già con lui cointerprete di Una vita tranquilla di Cupellini. “Francesco ed io abbiamo scritto il film pensando a Toni prima ancora che ci dicesse sì. Pensavamo che potesse innamorarsi del personaggio e del suo viaggio e così è stato”. E’ un attore “che studia tantissimo, non lascia nulla al caso”, lavorare con lui “è come pizzicare la corda di uno Stradivari”.
Comments