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Dai bambini ai disabili, dalle donne alle famiglie: rielaborare una “riflessione organica ed interdisciplinare sulle scelte socio-educative, politiche ed economiche di organizzazione dello spazio urbano” con particolare attenzione “alle dinamiche di inclusione ed esclusione che attraversano ogni configurazione sociale e che interessano particolari gruppi di cittadini”.

È questo l’obiettivo scientifico del ciclo di incontri “La città come comunità educante” ideato dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli con sei eventi (fino al 5 maggio) che si svolgeranno online per consentire l’intervento di esperti dei settori della sociologia e della pedagogia che fanno capo a diverse Università (da Milano a Palermo).

“Vogliamo ripensare il vivere in città a partire da uno sguardo interdisciplinare e intersezionale” spiegano i docenti Unisob ideatori dell’iniziativa: Fabrizio Chello, professore di Pedagogia generale e sociale e Stefania Ferraro, professoressa di Sociologia dei fenomeni politici.
Il progetto scientifico prenderà il via mercoledì alle 16 e analizzerà “L’abitare le città” da cinque diverse angolazioni: lo sguardo dei bambini, delle donne, delle persone con disabilità, delle famiglie e delle persone Lgbtaqi+. “Proveremo a mettere in campo riflessioni ma anche nuove idee progettuali – afferma Fabrizio Chello – con l’obiettivo di prospettare politiche e interventi volti a rendere la città una comunità educante di tipo aperto e inclusivo”. Caso esemplare delle riflessioni sarà la città di Napoli grazie anche alla partecipazione agli incontri dei rappresentanti delle istituzioni cittadine come il coordinatore del Tavolo di lavoro per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Napoli, Paolo Siani e gli assessori all’Istruzione e alle famiglie (Maura Striano), alle Politiche sociali (Luca Trapanese) e alle Pari opportunità (Emanuela Ferrante). Problemi e best practices relativi alla città di Napoli saranno oggetto di confronto con i modelli delle altre realtà urbane italiane grazie agli interventi, tra gli altri, di Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio nazionale sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il superamento dell’handicap, Simona Rosati, specialista del Programma Unicef “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” e Natascia Maesi, presidente Nazionale Arcigay. “Il ciclo di seminari – sottolinea Stefania Ferraro – è un punto di partenza per successive fasi di ricerca finalizzate all’implementazione di proposte progettuali da condividere con le amministrazioni locali per concorrere al potenziamento della vivibilità degli spazi di città”.

ansa


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